Persino nel giorno di Capodanno saranno visitabili le Ville medicee della Petraia e di Poggio a Caiano (dalle 9.30 alle 15.30) e quella di Cerreto Guidi, dalle 13.30 alle 19.30. Un viaggio nell'opulenza e nella raffinatezza di una dinastia che segnò di potere e bellezza gran parte del territorio toscano. E per chi volesse lasciarsi affascinare dalla meraviglia che provocano nei visitatori alcune delle statue più belle mai realizzate nel corso del Rinascimento, da segnalare che il 31 pure il Museo di Orsanmichele resterà aperto al pubblico, con ingresso libero dalle 10 alle 17. La chiesa è accessibile tutti i giorni. Fonte: La Nazione, 29/12/12
Ingredienti per 4 persone: 300 g di pane tipo baguette 100 g di milza di vitello 1 fegatino di pollo 40 g di burro 30 g di capperi concentrato di pomodoro cipolla sedano carota prezzemolo vino bianco secco 3 cucchiai d'olio e.v.o. sale pepe Preparare un battuto di cipolla, sedano e carota, con qualche foglia di prezzemolo; farlo imbiondire con l'olio e 20 g di burro. Lavare e pulire il fegatino di pollo e spellare la milza, poi, unirli al soffritto; dopo 3 minuti, bagnare con un poco di vino e, quando sarà evaporato, aggiungere il concentrato di pomodoro (sciolto in 1/2 bicchiere di acqua). Salare leggermente, pepare e far cuocere per circa mezz'ora. A cottura ultimata, tritare finemente milza e fegatino, rimetterli nel sugo, unire i capperi (lavati e tritati) e il rimanente burro; mescolare accuratamente. Tagliare il pane a fettine sottili, spalmare ogni fettina con l'impasto preparato e servire.
Il simbolo della gastronomia locale sono i testaroli, una sorta di pane azzimo, preparato secondo una ricetta contadina (qualcuno sostiene romana), a base di farina e acqua e, cotti in "testi" di ghisa. Simili a piccoli forni portatili, composti da due parti, e arroventati sul fuoco.....del camino. Una modalità di cottura, forse unica in Italia, che ci rimanda alle tecniche praticate nella parte meridionale del bacino del Mediterraneo. Come è unico il loro sapore, quando, appena scolati, si tuffano in un sugo fresco e profumato di erbe, guarda caso, molto simile a un pesto genovese, ma con un tocco tutto locale. In famiglia e in alcune trattorie i testaroli vengono conditi anche con sughi di selvaggina, salsiccia o funghi, oppure, con il denso e profumato olio extravergine d'oliva e parmigiano grattugiato. Semplicemente squisiti! Lo Slow Food ha inserito i testaroli di Pontremoli, fra i suoi Presidi (nicchie del gusto che l'associazione tutela). Ciò che distingue il testarolo pontremolese è la cottura che avviene in un "testo" con un coperchio a campana; il risultato è un testarolo bucherellato a seguito dell'evaporazione dell'acqua dell'impasto, sottile, morbido e leggero. Fonte: In Tavola, 22 settembre 2009
E' difficile chiudere entro precisi confini la Lunigiana, una terra che trae il suo nome dalla colonia di Luni (Luna, in latino), fondata dai Romani nel 177 a.C., alla foce del fiume Magra. Situata tra la Toscana, la Liguria e l'Emilia-Romagna. Da queste regioni "ha rubato" i caratteri più peculiari. Il paesaggio è violento nelle gole strette e accecanti di bianco delle Alpi Apuane, fresco e rigoglioso nei boschi di castagni centenari e morbido nelle vallate, segnate da ulivi e vigneti. E, anche la gastronomia è divenuta punto d'incontro di cucine diverse, amalgamatesi nel tempo, dando vita a un insieme di sapori forti e delicati al tempo stesso, di cibi raffinati (ma quasi sempre realizzati con ingredienti semplici o addirittura poveri). Dominano le castagne, con la cui farina si fanno anche il pane, polenta e particolari focacce (chiamate 'pattone'), mentre le erbe sono alla base di celebri torte rustiche. Fonte: In Tavola, 22 settembre 2009
Ingredienti per 6 persone: 500 g di farina di castagne 100 g di uvetta 50 g di pinoli 1 l scarso di acqua fredda 1 rametto di rosmarino zucchero semolato (per la quantità dipende dal gusto) olio di oliva pan grattato per lo stampo sale Mettete a bagno l'uvetta in acqua tiepida per 15 minuti; accendete il forno in modo che sia ben caldo quando avrete finito di preparare l'impasto (200°C forno a gas; 220 forno elettrico). Setacciate la farina, raccogliendola in una terrina perché non si formino grumi e unite un bel pizzico di sale; sbattendo con la frusta a mano, aggiungete piano piano l'acqua fredda e lo zucchero (assaggiate per ottenere la dolcezza di gradimento); dovete ottenere una pastella morbida; lasciatela riposare per circa 10 minuti. Ungete leggermente lo stampo di olio, spolverizzatelo di pangrattato, versatevi il composto e aggiungete i pinoli e l'uvetta asciugata con carta da cucina (distribuendoli sulla superficie); irrorate il castagnaccio con un filo d'olio e aggiungete gli aghi di rosmarino. Cuocete in forno per 50 minuti; il castagnaccio dovrà avere una leggera crosticina in superficie; servitelo caldo, tiepido o freddo; accompagnatelo con un bicchiere di vino liquoroso, come il Vin Santo, servito a temperatura ambiente. Ricetta tratta da: La grande enciclopedia dei dolci