Anticamente fatti di cotto, i testi sono stati, poi, realizzati in ghisa e formati da una parte inferiore, il sottano, coperta da un coperchio di forma semi conica, il soprano.
La preparazione avviene mettendo sia sottano che soprano ad arroventare sul fuoco; una volta che il primo ha raggiunto la temperatura giusta, viene tolto dal fuoco e vi si versa la pastella di farina di grano, acqua tiepida e sale.
Una volta pronto, il testarolo viene tagliato a rombi e fatto rinvenire in acqua bollente per, poi, condirlo o con pesto o con parmigiano (o pecorino) e olio extravergine d'oliva.
Nei testi si cuoche anche il panigaccio, dalla forma simile a una piadina.
Fonte: Tipico, supplemento a La Nazione
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